L’elezione a Sommo Pontefice di Sua Santità Francesco ha sconvolto tutto il mondo, non tanto per la notizia in sé stessa, ma per l’apparizione di un uomo che incarna i principi evangelici nella loro totalità. Fin dalla prima sera, sulla loggia della Basilica di S. Pietro, le parole semplici di Papa Francesco hanno colpito gli animi di credenti e non credenti, che sono diventati più forti di qualsiasi dotta enunciazione teologica. “Il vero potere è il servizio”: è stata una frase che il Papa ha annunciato nella prima uscita pubblica con indosso il suo crocifisso di ferro, il suo anello non più d’oro, le sue scarpe non firmate, ma quelle polverose che usava lungo le strade delle Favelas di Buenos Aires. In quello stesso incontro con i giornalisti si è avvicinato un giornalista non vedente e sua moglie insieme al cane guida. Il Papa non si è limitato a benedire i coniugi ma ha allungato una carezza al Labrador cane guida del giornalista e gli ha impartito anche la benedizione. Tutto ciò potrebbe passare inosservato ai più, ma non a quelli che abbiamo a cuore l’assistenza a chi non può vedere e comunque il gesto verso il buon cane guida, insieme alle parole che Papa Bergoglio ha poi diffuso sul rispetto del Creato e dell’ambiente, ci convincono che sulla cattedra di Pietro è arrivato un testimone forte e che il sogno di Giotto, dipinto nella Volta di Assisi, si è trasformato in realtà: la Chiesa ancora una volta poggia sulle spalle di Francesco.

Paolo Marcianò